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DA E PER MATERA
TARIFFE
Matera | Bari aeroporto servizio esclusivo
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Matera | Bari aeroporto servizio esclusivo
numero passeggeri | tariffa * |
1 pass. | € 75.00 |
2 pass. | € 80.00 |
3 pass. | € 90.00 |
4 pass. | € 100.00 |
5 pass. | € 110.00 |
6 pass. | € 120.00 |
7 pass. | € 130.00 |
8 pass. | € 130.00 |
* tariffa totale per il numero dei passeggeri, iva esclusa 10%
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Le suddette tariffe sono valide per le società con noi direttamente convenzionate e confermate al momento della prenotazione. Nel caso le nostre macchine delle ditte convenzionate non siano disponibili verranno proposte e concordate altre soluzioni e, in tal caso, le tariffe potrebbero variare.
Fascia oraria
dalle 7:00 (ora partenza macchina da Matera)
alle 21:00 (ora arrivo macchina a Matera)
dalle 21:00 alle 7:00 vedere supplementi
Supplementi
Bari città o Bari stazione +10,00€
giorni feriali fuori fascia oraria +10,00€
domenica maggiorazione +10,00 €>
festivi maggiorazione +30%
autista a disposizione prime 3 ore +25€,00€/ora dalla quarta ora +20,00€/ora
Le tariffe includono
noleggio autovettura con conducente
assicurazione passeggeri;
spesa carburante
attesa autista in caso di ritardo volo o treno.
Le tariffe non includono
IVA 10%;
Pedaggio autostradale, parcheggi o ticket traghetti;
Pasti e pernottamenti per autista full day
tutto quanto non espressamente indicato ne "le tariffe includono"
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in tutti i casi in cui sia impossibile raggiungere i luoghi desiderati o effettuare i trasferimenti per problemi non derivanti dalla nostra volontà (come inagibilità del manto stradale, neve, situazioni pericolose ecc.) la Shuttle snc si riserva di NON EFFETTUARE il trasferimento nei tempi e luoghi precedentemente prenotati e di concordare l'annullamento o la variazione delle modalità di trasferimento, nonché le tariffe i giorni e gli orari di partenza o di incontro.
Possibili escursioni in aggiunta al servizio
da Matera a Bari aeroporto o viceversa
Belvedere (Murgia Timone)
Murgia Timone, insieme a Murgecchia, è un altopiano sito di fronte il cuore dei Sassi e la parte più antica denominata “La Civita” appena oltrepassato il torrente Gravina. Tutta l’area circostante è caratterizzata dalla presenza di grotte ben visibili dagli antichi rioni in tufo. In questa area è stato scoperto il primo villaggio trincerato. Il ritrovamento viene attribuito al contadino materano Giovanni Iacovuzzi, uno dei più validi collaboratori di Ridola.
Il villaggio neolitico
Il villaggio ha una forma quasi ovale e raggruppa più capanne Neolitiche. Nella parte esterna di questo villaggio si nota un fossato, definito da Ridola una “Trincea”, scavato molto probabilmente con strumenti di pietra. Questo fossato ha una larghezza tra 1,90 e 2,70 metri in larghezza ed una profondità tra 1,50 e 2,50 metri per un perimetro complessivo del fossato è di 664 metri. Al suo interno sono state rinvenute da Ridola numerose buche che si pensa servissero per l’installazione di pali in legno per le capanne. Sono state anche rinvenute delle tombe a grotticella ipogea, ovviamente successive all’occupazione del sito.
I ritrovamenti archeoligici
Nel sito sono stati rinvenuti anche diversi oggetti risalenti all’età preistorica e soprattutto pietre lavorate. Oltre a queste pietre lavorate sono stati successivamente riportati alla luce numerosi altri reperti archeologici come frammenti di vasi dipinti, tre accette in pietra levigata (tipiche del Neolitico), spatole in osso e lame. Questi oggetti sono attualmente i numerosissimi conservati nel Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera.
Cripta del peccato Originale
Sulla via Appia verso Miglionico al Km 567, superato il ponte sul Torrente Gravina, si prende il primo tratturo a destra e lo si percorre per intero. Una stretta e sconnessa gradinata porta agli ambienti sottostanti ove si apre la chiesa rupestre "del Peccato Originale" più nota come "la Grotta dei Cento Santi". L'interno della cripta, vagamente rettangolare, ha solo la parete sinistra movimentata da tre ampie nicchie disuguali.
Questa grotta, povera di elementi architettonici, è caratterizzata da un notevole ciclo pittorico che illumina le interne pareti di sinistra e di fondo. La parete di fondo è divisa dalla figura eretta del Cristo Redentore che nei tre settori del nimbo crucigero ha scritte le lettere : P A X. Alla sua sinistra si sviluppa l'episodio biblico del "Peccato Originale".
Le scene che si sviluppano sull'altra metà della parete ricordano l'avvento delle Tenebre (il male) e della Luce (il bene). Più in basso è rappresentata la purificazione liturgica di un vescovo. Sulla parete di sinistra le tre nicchie absidali contengono altrettante triarchie. La prima presenta S. Pietro affiancato da S. Andrea e S. Giovanni. La seconda Triarchia mostra la Madonna ed il Bambino adorati da due figure muliebri.
La terza composizione rappresenta la triarchia degli Arcangeli. La parete piatta che sovrasta le tre absidi era anch'essa un tempo decorata da pitture murali, oggi ridotte a piccoli frammenti illeggibili. Nella zona più interna, molto rovinata, appare il Cristo con nimbo crucigero che regge nella sinistra un globo nero. Sul lato, genuflesso, è l'Arcangelo Gabriele in atto di adorazione.
Altamura
Sono 2 gli accessi al centro storico. Porta Matera e Porta Bari. Quest'ultima faceva parte dell’antica cinta muraria che circondava la città. Oggi il suo aspetto attuale è assai diverso dall’originale. Oltrepassando la Porta Bari si percorre il Corso Federico II di Svevia, per raggiungere sia il Museo Archeologico Nazionale che il Museo Etnografico dell’Alta Murgia.
Il Museo Archeologico Nazionale
All’interno è possibile visitare:- la riproduzione ricavata dai resti dell’Uomo di Altamura (battezzato Ciccillo);- l’area riservata alla “Preistoria del cibo – Alle origini del pane”, con un approfondimento sull’evoluzione dei processi di produzione del cibo dal neolitico a oggi.- un approfondimento sul Paleolitico in Puglia e una buona collezione di reperti provenienti da scavi archeologici nel territorio, in particolare nelle necropoli.
L'uomo di Altamura
I veri resti dell'uomo di Altamura sono custoditi nella non distante grotta di Lamalunga. Appartengono al più antico Neanderthal al quale è stato possibiile leggere il DNA. All'Uomo di Altamura è stato dedicato un museo nel cinque-seicentesco Palazzo Baldassarre.
Il Museo Etnografico dell'Alta Murgia
Fondato per iniziativa di un collezionista e sorvegliante archeologico Pietro Locapo. Dapprima intitolato il Museo della Civiltà Contadina. Custodisce e espone esporre la collezione di riguardanti la vita agricola-pastorale nel territorio dell’Alta Murgia, tra la fine dell’ottocento e i primi decenni del novecento.
La Cattedrale
La Cattedrale di Santa Maria Assunta è il monumento principale più importante Costruita nel tredicesimo secolo per volontà di Federico II di Svevia, è ubicata nella strada intitolata allo stesso imperatore. Il monumento di Piazza del Duomo. La facciata principale è arricchita da decorazioni che contornano il portale principale. Nell’architrave è facile riconoscere una rappresentazione dell’Ultima Cena; e la scena della Madonna in trono col bambino e due angeli, raffigurata nella lunetta. Negli archi si possono ammirare 22 scene della vita di Gesù. In basso, due leoni fanno la guardia. L’interno, in stile barocco, è costituito da marmi policromi, il soffitto a cassettoni, gli stemmi delle famiglie regnanti. All’interno è visitabile grazie a due camminamenti laterali.
Trani
Il Centro Storico
Il Centro Storico di Trani è un luogo molto particolare per trascorrere qualche ora piacevole o semplicemente passeggiare godendosi degli splendidi scorci a 2 passi dal mare o concedersi un aperitivo tra i locali. Attraversando tutto il centro storico si arriva infine alla villa comunale che costeggia il mare. Per chi, invece, è interessato ad una visita più approfondita Trani offre ottimi spunti.
Il porto e il fortino
Visitando Trani non bisogna assolutamente tralasciare il porto. Sul porto si affacciano anche la Chiesa di Ognissanti e Palazzo Caccetta. Nei dintorni si trova anche il fortino, antica costruzione nei pressi del molo di Sant'Antonio, da cui si gode di una vista privilegiata sulla città
La Cattedrale
Non lontano dal porto è raggiungibile, con una piacevole passeggiata, la cattedrale di Santa Maria Assunta. E’ uno degli edifici più importanti di Trani. Si tratta di una maestosa costruzione in stile romanico pugliese, a due passi dal mare, tufo rosa chiaro ricavato delle cave dell’interland. La sua costruzione è cominciata nel 1099 e completata nel 1200. Sono da notare il transetto posto sulla parte verso il mare, l’arco a sesto acuto sotto il campanile e la scalinata che permette l’accesso al ballatoio sulla facciata, e quindi alla chiesa stessa. Al suo interno la cattedrale è suddivisa in tre navate. Nella zona inferiore si trova l’ipogeo di san Leucio, l’antica chiesa di Santa Maria, e la cripta di San Nicola.
Il castello di Trani
Non lontano dalla Cattedrale si erge Il castello Svevo di Trani (1233). Questo castello fu fatto costruire da Federico II di Svevia, Il Castello fu spesso dimora del figlio di Federico II, Manfredi, che qui celebrò anche le sue nozze. L’aspetto della fortezza fu più volte modificato durante i vari periodi storici in quanto passò sotto il dominio angioino e poi quello spagnolo
Il Quartiere Ebraico
Ai tempi di Federico II Trani ospitava 4 sinagoghe che in seguito furono però trasformate in chiese cattoliche. Oggi quella di Scolanova è tornata alla sua antica funzione, mentre un’altra – la sinagoga grande – è stata trasformata nel museo di Sant’Anna.
Rimanendo sempre in tema di Castelli di Federico II si può abbinare a questa tappa anche Castel del Monte.
Polignano a Mare
Polignano a mare è la città natale del noto cantante Domenico Modugno e proprio ad uno degli ingressi c’è una statua di bronzo dedicata al cantante, posta sul lungomare. Proprio alle spalle della statua di Modugno, c’è una scalinata al termine della quale si accede a una superficie piatta di roccia che fa da terrazza; da qui infatti si ha la vista su Cala Monachile, la scogliera e il centro storico con le sue case bianche che si affaccia sul mare.
Grotta Palazzese
Appartenente al palazzo della famiglia Leto, non è altro che una caverna nella roccia che si affaccia sul mare. Ospita oggi un ristorante rinomato e è aperta solo da Pasqua a Ottobre.
Grotte marine
Tutta la costa nei dintorni di Polignano a Mare ha oltre 70 grotte marine. Oggi queste grotte possono essere visitate in pedalò o in barca. Le gite in barca alla scoperta delle grotte durano circa due ore.
La poesia e il centro storico
Uno dei luoghi più interessanti di Polignano è il suo piccolo centro storico, a cui si accede passando sotto un arco marchesale detto Arco della Porta. Passeggiando tra i vari vicoli si possono notare i diversi stili di culture come quella araba, bizantina, spagnola e normanna. Molto interessante è il Palazzo dell’orologio, che ancora oggi viene caricato a mano da una signora. Continuando la splendida passeggiata nel centro storico ci si sentirà avvolto nella poesia. Infatti lungo tutti i muri del centro storico sono infatti dipinti di poesie.
Castellana Grotte
Le Grotte di Castellana
Le Grotte di Castellana sono un complesso di caverne sotterranee di origine carsica, lunghe poco più di 3 km e ad una profondità massima di 122 metri dalla superficie. Sono situate nella Valle d’Itria. Queste grotte furono scoperte da Vincenzo Longo nel 1938. Fino ad allora erano avvolte da misteri e credenze popolari. All’interno di queste grotte di queste grotte si sviluppa un percorso tra canyon, fossili, stalattiti, stalagmiti, concrezioni dalle forme incredibili e dai colori sorprendenti sollecitano la fantasia di bambini e adulti.
Le origini delle Grotte di Castellana
La formazione delle Grotte di Castellana inizia circa cento milioni di anni fa. In questo periodo la Puglia era sommersa da un antico mare nel quale vivevano diverse colonie di molluschi e vegetali marini. Le varie generazioni di queste forme di vita si erano succedute le une alle altre. I loro gusci svuotati e le loro carcasse si erano accumulati sul fondo del mare. Il progressivo innalzamento delle terre aveva portato la regione al suo aspetto attuale e nella massa calcarea emersa, a causa della sua rigidità, si erano formate estese fratture che l’avevano fortemente incisa. L’acqua eluviale aveva formato un’estesa falda acquifera sotterranea che ha sciolto gradualmente il calcare e ha allargato le fratture.
Alberobello
Alberobello, con le sue tipiche abitazioni chiamate Trulli, fa parte dei siti UNESCO dal 1996. I trulli sono un tipo di costruzione con un tetto a forma conica di pietra a secco. Sito nella Valle d’Itria, queste costruzioni sono il perfezionamento delle preistoriche thòlos, che sono presenti nelle varie zone dell’Italia. Ciò che ha reso i Trulli patrimonio dell’umanità è la loro continuità d’uso.
Le origini dei Trulli
Le loro origini risalgono al XIV secolo. In quel periodo che questa terra all’inizio disabitata fu assegnata al primo conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona, che consegnò le terre a delle famiglie di contadini. Con il passare del tempo sorsero nella zona degli insediamenti rurali che, accorpandosi poco a poco formarono dei veri e propri villaggi soprannominati in seguito Aia Piccola e Monti. Grazie all’abbondanza nell'hinterland di pietra calcarea e per evitare di pagare le tasse sui nuovi insediamenti al Regno di Napoli, ai nuovi coloni venne imposta la costruzione di muri a secco, senza malta, di modo che potessero essere facilmente smantellate.
Rione Monti
E’ composto da ben 1030 trulli. Vi sono trulli di ogni tipo, i più conosciuti sono i Trulli Siamesi, uniti sulla sommità ma con ingressi che aprono su due strade diverse. Un tempo erano collegati da una porta esterna poi, secondo la legenda, furono separati a seguito di una faida tra due fratelli, innamorati della stessa fanciulla. Molti dei trulli di questa zona ospitano negozietti e botteghe artigiane in cui fare un po’ di shopping. Il Rione Monti può anche essere ammirato in tutta la sua interezza dalla piazza Gian Girolamo D’Acquaviva D’Aragona. Nel centro di Alberobello qui si trova la terrazza-tetto Belvedere anche detta Terrazza di Santa Lucia, resa pubblica ai visitatori negli Anni ’90.
Rione Aia Piccola
Rione Aia Piccola è una zona che comprende 400 trulli, quasi tutti abitati. E’ la zona con meno presenza di attività commerciali perfetta per “catapultarsi” nell’atmosfera del vecchio borgo medievale. In questa zona sorge il Trullo Sovrano, un trullo a due piani con un’enorme oggi è una casa-museo per ammirare le sale arredate e il giardino mediterraneo.
Altro da visitare
Al centro tra Aia Piccola e piazza del Popolo si può visitare il museo Casa Pezzolla. e’ composto da 15 trulli comunicanti tra loro sede del Museo del territorio, per conoscere la cultura del territorio scoprendo le attività produttive principali della zona.
Un poco più distante dal centro storico, ma facilmente raggiungibile con una piccola passeggiata, c'è anche il museo del vino.
Martina Franca
E' una splendida cittadina In Valle D’Itria in provincia di Taranto. Dopo un breve viaggio circondati da uliveti e vigneti si raggiunge facilmente il centro storico della città. Sin da subito risalta agli occhi lo Stile barocco che padroneggia per tutto il centro storico.
La Basilica di San Martino
Passeggiando piacevolmente tra i vicoli del centro storico si nota subito la Basilica di San Martino, eretta nella seconda metà del XVIII secolo per volere dell'arciprete Isidoro Chirulli. La Basilica è molto suggestiva e caratterizzata dal tipico colore bianco dei marmi. Su una delle fiancate è presente la rappresentazione di una scena simboleggiante la pietà e fratellanza, in cui il santo condivide un mantello con un mendicante. E’ da molti considerata come una tra le più belle chiese del sud Italia. Al suo interno la chiesa è ricca di opere d'arte di alcuni artisti locali e custodisce le reliquie della martire Santa Comasia
Chiesa della Beata Vergine del Carmine
In questa Chiesa spicca la statua policroma di Stefano da Putignano in esso conservata che raffigura Santa Maria della Misericordia ed è uno dei massimi lavori dell'artista pugliese, davvero notevole.
Chiesa di Sant'Antonio ai Cappuccini
Questa Chiesa, risalente al XVI secolo, conserva al suo interno dei spettacolari altari ebanistici e tra i tanti, un affresco della Madonna Odegitria, da cui deriva il nome della Valle d'Itria.
Palazzo Ducale
Continuando la passeggiata ci si imbatte nel famoso palazzo Ducale. E' stato costruito per volontà del Duca Petracone Caracciolo nel seicento ed oggi è la sede del Municipio. All'interno sono presenti delle bellissime tempere nelle tre sale dell'Arcadia, del mito e della Bibbia.
Palazzo Turnone
Altro palazzo interessante è Palazzo Turnone, che ospita oggi il Conservatorio di Santa Maria della Misericordia che è anche uno dei palazzi più antichi della città, fatto risalire addirittura al periodo angioino, la sua maestosità è espressione del potere che esercitava l'omonima famiglia martinese sulla città.
Ostuni (la città bianca)
Ostuni è una bellissima città sita nella zona del Salento. Per via della tradizionale tecnica di imbiancare con il latte di calce le case del centro storico è definita la città Bianca. La zona di interesse turistico è senza dubbio la parte antica. Per accedere nel centro storico bisogna raggiungere l’odierna Piazza della Libertà troviamo la Chiesa di San Francesco da Assisi e l’attiguo convento.
Piazza della libertà e la Chiesa di San Francesco
Entrambi ristrutturati, oggi il convento è stato trasformato nello straordinario Palazzo San Francesco, sede del Comune. La piazza, è spesso luogo di incontro e teatro di numerosi eventi soprattutto estivi. nei suoi pressi è possibile vedere la Guglia di Sant’Oronzo. In stie barocco è stata realizzata per grazia ricevuta dopo lo scampato pericolo della terribile peste che stava flagellando l’intero regno di Napoli.
Dalla Piazza si può accedere al centro storico attraverso le due porte San Demetrio e Porta Nova. Da qui si sale, passeggiando tra i vari vicoletti fino a raggiungere la sommità.
Il centro storico
All’interno del centro storico è possibile ammirare la Cattedrale gotica, costruita nella seconda metà del ‘400 in “pietra docile” su commissione di due sovrani del Regno di Napoli, rispettivamente Ferdinando d’Aragona e Alfonso II. Il suo interno è interamente affrescato e si noterà la particolarità dell’abside leggermente spostato a sinistra rispetto alla navata centrale. Questa peculiarità è stata realizzata in segno di devozione verso Gesù che volse il capo proprio alla sua sinistra nel Suo ultimo respiro. Ancora al suo interno è possibile ammirare la statua del Salvatore che si addita il costato sanguinante e mostra la ferita dei chiodo nella mano sinistra. Ancora si può notare il rosone che simboleggia il Cristo Sole.
Vico Castello
Nei pressi della Cattedrale si arriva al cosiddetto Vico Castello, così chiamato per ricordare la presenza di antico castello del 1148, eretto da Goffredo III successivamente in buona parte demolito per costruzioni successive.
Castel del Monte
Il Castello
Il quadrato centrale ha una volta a crociera;
- I due triangoli laterali sono sovrastati da due spicchi di volta a botte per ciascuna stanza.
E' una fortezza fatta costruire da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Nel 1966 Castel del Monte è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. L'edificio è a pianta ottagonale. A ogni spigolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale e racchiudono una corte interna anch’essa di forma ottagonale. Lo spazio interno è suddiviso in due piani, rialzati rispetto al piazzale antistante. Le stanze, di forma trapezoidale, sono divise da muri che congiungono gli spigoli dell'ottagono interno e gli spigoli di quello esterno.
Le origini del Castello
Alcune teorie sostengono che il castello potrebbe essere un tempio del sapere per le sue forme derivate da raffinate conoscenze matematiche, geometriche ed astronomiche. Altre ipotesi più recenti ne attribuiscono la costruzione alla funzione di centro benessere, atto alla rigenerazione e alla cura del corpo, su modello arabo. Inoltre la forma ottagonale suggerirebbe una idea per richiamare la sagoma della corona.
Per chi desiderasse una visita più approfondita ci sarebbe la possibilità di noleggiare una guida da incontrare direttamente all’ingresso del Castello
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La storia dei Sassi di Matera
La nascita dei Sassi di Matera dal Paleolitico ai giorni nostri. Una città ricca di storia e abitata con continuità fino ai giorni nostri. Matera e l'UNESCO
Cartoline di Matera
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