LE CHIESE RUPESTRI DEI SASSI DI MATERA
LE CHIESE RUPESTRI
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Le Chiese Rupestri
Molte sono le chiese presenti nelle varie strade cittadine. All'interno dei Rioni Sassi, inoltre, si arrivano a contare fino a oltre 166 chiese denominate rupestri perché ricavate nella roccia. Di seguito citiamo solo alcune delle chiesi presenti nella città. L'uso delle grotte come abitazione ha origine, secondo indagini archeologiche, agli albori della civiltà umana.
In seguito l'uomo ha imparato non solo a sfruttare queste caverne secondo le proprie necessità ma anche a modellarne gli spazi a propria immagine e somiglianza e addirittura a costruire luoghi che gli facilitassero la vita stessa. Nel corso dei secoli la città vive fluire di eserciti bizantini, longobardi, imperiali e saraceni, che, pur se bellicosi, inculcalcoro alle genti locali valori la loro cultura e della loro fede.
Il corso della storia ha ridisegnato, quindi, una nuova identità culturale e sociale sociale costituita dall'amalgamarsi di civiltà diverse fuse poi in un unico sistema di vita e di espressione che i vari governi avvicendati non potettero disperdere. Nacque così la necessità dell'uomo di raccogliersi in civiltà urbane e di creare luoghi nei quali potersi riunire per venerare i propri santi. Si iniziano a delineare nel grotte affreschi raffiguranti Angeli e Santi fino alla costruzione di vere e proprie chiese.
Al pari di un crescente numero di abitazioni, raccolte in "Vicinati", si svilupparono le chiese definite ai giorni rupestri perché costruite, come le abitazioni, in vere e proprie grotte anch'esse rimodellate in base alle necessità religiose e abitative. Sparse per la città e nei Rioni Sassi ci sono varie chiese. Tra chiese e cripte scavate nella roccia si contano nei sassi più di 115 esemplari molti dei quali ancora da recuperare. Di seguito descriveremo alcune delle chiese rupestri presenti sul territorio materano le quali sono aperte al pubblico ed è quindi possibile la visita.
La Cattedrale
E' uno dei più importanti monumenti sacri della città iniziato nei primi anni del 1200. La chiesa è integralmente costruita in tufo ricavato dalla cava della Vaglia. Sovrasta tutta la città e la sua facciata principale presenta un imponente portone che da accesso alla navata centrale. All'interno della Cattedrale sono custoditi statue tra le quali quella della Madonna della Bruna patrona della città.
La sua architettura è a croce latina e il suo interno è ripartito in tre navate (quella centrale è la più alta) attraverso dieci capitelli medievali figurativi. Tra i vari affreschi presenti è presente "Il Giudizio Universale" risalente al Medio Evo. E' presente anche un Presepe permanete realizzato nei primi decenni del 1500.
La Chiesa di San Domenico
Dall'esterno presente una facciata in stile romanico in cui si apre un elegante rosone denominato "ruota della fortuna". All'interno della ruota è rappresentato un cane con una fiaccola in bocca simbolo dei Domenicani e al suo intorno sono presenti quattro sculture che raffigurano un telamone nella parte bassa due diaconi sui lati e San Michele Arcangelo sui lati.
Il suo interno è costituito da tre navate ed nel corso degli anni ha subito varie modifiche come le decorazioni a stucco delle pareti e la costruzione della cappella del Rosario con la cupola. All'interno sono presenti importanti opere come l'altare maggiore con un complesso in cartapesta della Madonna del Rosario, vari dipinti ed anche un organo seicentesco.
La Chiesa del Purgatorio
E' una delle più belle chiese presenti costruita in stile tardo-barocco verso la fine della prima metà del 1700. La sua caratteristica facciata convessa affronta il tema della morte, della fugacità della vita terrena e della redenzione delle anime. Nella parte più alta è presente la statua della Madonna col Bambino. Il portone integralmente in legno è suddiviso in 36 riquadri raffiguranti teschi di regnanti o di prelati deceduti di comuni italiani.
Ai due lati dell'ingresso sono presenti le statue di S. Michele Arcangelo e dell'Angelo Custode. Di importante valore è la cupola ottagonale decorata dalle immagini dei quattro evangelisti e dei quattro dottori della Chiesa. Sull'altare maggiore è raffigurata su di una tela San Gaetano che intercede presso la Madonna per le anime del Purgatorio. Anche al suo interno è custodito un organo seicentesco e otto tele risalenti al XVIII secolo.
San Giovanni Battista
E' senz'altro da considerarsi una delle più belle chiese materane. Costruita a partire dal 1230, e terminata nel 1233, ma più volte ristrutturata e modificata nel corso degli anni, è la prima Chiesa sacra costruita fuori le mura della città di Matera (gli attuali Sassi). Fu abbandonata durante la guerra d'Otranto (1480) e si riaprì al culto solo nel 1695 e col nome san Giovanni Battista.
Il portale principale, finemente decorato; è ornato anche da colonnine pensili e sculture di animali. La statua di San Giovanni Battista, a cui è intitolata la Chiesa, è presente nella nicchia sotto il rosone del grande ;timpano e all'interno sulla fontanina ancora oggi utilizzata per i Battesimi. L'interno è costituito da tre navate identificate da otto pilastri che sorreggono dei capitelli decorati con motivi floreali e animali.
La navata centrale ha una imponente volta a stella, mentre sulle navate laterali, invece sono caratterizzate grandi arcate trasversali formano volte a crociera. Le cappelle medievali contengono un'affresco del XVI secolo della Madonna della Nova e due statue lignee rappresentanti i santi medici Cosma e Damiano, altri protettori della città. Nella cappella sull'altare è presente una tela della metà del Settecento di Vito Antonio Conversi.
La Chiesa di Santa Maria della Palomba
Questa Chiesa è raggiungibile percorrendo la strada Appia appena fuori Matera. E' stata edificata nel XVI secolo su di uno strapiombo che si affaccia sulla Gravina. La sua facciata principale è divisa in due ordini e scandita da alte lesene che vanno a formare tre arcate cieche. Il portale in pietra con arco ribassato è sovrastato da un altorilievo in tufo raffigurante la Sacra Famiglia. Più in alto, vi è un elegante rosone lapideo sormontato da una nicchia che ospita una statua di San Michele. sulla destra svetta un campanile a vela.>
Le pareti interne laterali sono interamente affrescate caratterizzate da una serie di nicchie con state di santi e da tondi con ritratti. Nella pala d'altare scolpita vi sono due nicchie con delle statue e spicca un affresco della Vergine col bambino. Oltre alla struttura cinquecentesca in muratura la chiesa ha accanto una parte interamente scavata nel tufo che risale all'anno Mille e che esibisce antichi affreschi ben conservati.
Chiesa di San Pietro Caveoso
Sorge all'interno dei Sassi nella omonima piazzetta. E' stata eretta nel XVII secolo su un preesistente luogo di culto, e poi rifatta nel Settecento. Nella facciata si aprono tre portali rettangolari sormontati da tre statue in pietra. Sulla sinistra si erge un campanile maestoso a pianta quadrata. L'interno ha tre navate, con piccole cappelle laterali sulla sinistra.
Il soffitto piano della navata è in legno dipinto. Sull'altare maggiore campeggia il politico in legno raffigurante la Madonna col Bambino e i SS. Pietro e Paolo. All'interno sono custodite anche sculture della Madonna col Bambino e affreschi quattrocenteschi narranti episodi di vita dei santi.
Chiesa di San Pietro Barisano
Tra le chiese rupestri presenti nei Rioni Sassi quella che presenta maggiormente il connubio tra la chiesa scavata nella roccia e la successiva edificazione è la chiesa Parrocchiale di San Pietro Barisano. La suddetta chiesa prende il nome dalla sua ubicazione nella nella zona dei Sassi definita Barisano che oltretutto è il quartiere più recente dei Sassi.
Dall'esterno si può notare un campanile collocato sul lato sinistro della chiesa il quale è posto su un ripiano roccioso con un livello superiore. A differenza della pianta base della chiesa è di forma quadrangolare con diversi ripiani e termina a forma di cupiste. A seguito della pericolosità del campanile per le case sottostanti fu costruito un rinforzo che ha poi reso l'aspetto attuale della chiesa stessa. La facciata della chiesa, costruita con conci di tufo, ha uno stilo architettonico molto semplice che le rende una particolare eleganza.
All'interno la chiesa è suddivisa in tre navate delle quali la più importante è senza dubbio quella centrale. Ogni navata presenta una architettura molto semplice dal punto di vista artistico ed è separata dalle altre da pilastri a forma quadrangolare e collegate con arcate a pieno sesto. Ogni navata ha un altare e delle librerie ma l'altare maggiore è posto nella navata centrale. All'interno della chiesa sono presenti opere ed affreschi di importanza notevole come L'Incoronazione della Beata Vergine con gli Apostoli Pietro e Paolo, il Cristo nel Sepolcro e l'altare dell'Annunciazione.
La Cripta del Peccato Originale
Sulla via Appia verso Miglionico al Km 567, superato il ponte sul Torrente Gravina, si prende il primo tratturo a destra e lo si percorre per intero. Una stretta e sconnessa gradinata porta agli ambienti sottostanti ove si apre la chiesa rupestre "del Peccato Originale" più nota come "la Grotta dei Cento Santi". L'interno della cripta, vagamente rettangolare, ha solo la parete sinistra movimentata da tre ampie nicchie disuguali.
Questa grotta, povera di elementi architettonici, è caratterizzata da un notevole ciclo pittorico che illumina le interne pareti di sinistra e di fondo. La parete di fondo è divisa dalla figura eretta del Cristo Redentore che nei tre settori del nimbo crucigero ha scritte le lettere : P A X. Alla sua sinistra si sviluppa l'episodio biblico del "Peccato Originale".Le scene che si sviluppano sull'altra metà della parete ricordano l'avvento delle Tenebre (il male) e della Luce (il bene).
Più in basso è rappresentata la purificazione liturgica di un vescovo. Sulla parete di sinistra le tre nicchie absidali contengono altrettante triarchie. La prima presenta S. Pietro affiancato da S. Andrea e S. Giovanni. La seconda Triarchia mostra la Madonna ed il Bambino adorati da due figure muliebri. La terza composizione rappresenta la triarchia degli Arcangeli. La parete piatta che sovrasta le tre absidi era anch'essa un tempo decorata da pitture murali, oggi ridotte a piccoli frammenti illeggibili. Nella zona più interna, molto rovinata, appare il Cristo con nimbo crucigero che regge nella sinistra un globo nero. Sul lato, genuflesso, è l'Arcangelo Gabriele in atto di adorazione.
La Madonna dell'Idris
Scendendo nel cuore dei Sassi e ponendo lo sguardo verso la città nuova con la Gravina alle spalle, si erge imponente un enorme macigno con al suo apice una croce. Percorrendo una stradetta ripida tra le case, sino alle pendici del masso si raggiunge l'ingresso della Madonna dell'Idris. La chiesa, composta di una navata irregolare, è tra le più suggestive della vecchia città.
Si tratta di una piccola chiesetta in parte costruita in muratura e in parte scavata in cima al Monterone, il pittoresco masso calcareo che si erge nel bel mezzo del Sasso Caveoso. La parte in muratura, dove sono evidenti tracce in stile gotico, è molto modesta. Al suo interno è largamente affrescata o dipinta a tempera. L'interno della chiesa, oltre ad un tardo altare ed una statua in pietra di San Leonardo, non offre più niente della sua primitiva struttura. Si scorgono comunque gli affreschi che un tempo dovevano quasi interamente coprire la struttura.
La cappella di destra è illuminata da un piccolo riquadro raffigurante il Cristo Crocifisso sullo sfondo di una città rinascimentale. La parete in cui si apre mostra varie raffigurazioni tra le quali la Crocifissione del Cristo con la immagini della Madonna, l'Annunciazione, S. Giovanni ed un altro discepolo, S. Leonardo, una Madonna dell'Umiltà, la Vergine con il Bambino benedicente che ha nella sua sinistra una candida colomba.
La Madonna delle Tre Porte
Sulla Murgia Timone, a circa 300 metri sulla destra della cripta di Sant'Agnese, si incontra il Santuario rupestre della Madonna delle Tre Porte. L'originario ingresso è completamente crollato. L'interno ha pianta pseudo-rettangolare con i lati minori simmetricamente contrapposti e movimentati da tre cavità absidali. Quattro massicci pilastri dovevano un tempo scandire lo spazio ipogeo.
Attualmente i due anteriori sono rovinati, mentre i due posteriori conservano integra la rozza struttura. I pilastri sono tutti collegati tra loro da spesse arcate paraboliche che risaltano sul soffitto piatto e recano eleganti movimenti di spinte e controspinte a tutto il complesso architettonico. Non vi sono tracce di alari rinvenuti ma al suo interno La Cripta è decorata con numerose croci graffite e con qualche rara nicchia. Molti e preziosi sono invece gli affreschi presenti.
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La storia dei Sassi di Matera
La nascita dei Sassi di Matera dal Paleolitico ai giorni nostri. Una città ricca di storia e abitata con continuità fino ai giorni nostri. Matera e l'UNESCO
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